Come stiamo rivoluzionando la mobilità

Come stiamo rivoluzionando la mobilità

 

Quando pensiamo al nostro futuro, tendiamo ad immaginarlo più green, sostenibile e fatto di trasporti sempre meno inquinanti (almeno, si spera), in cui l’ambiente sia in cima alle nostre prerogative e robot e umani collaborano fianco a fianco per raggiungere degli obiettivi comuni. Troppo assurdo?
Forse no. Con molte di queste moderne tecnologie ci conviviamo già da anni, senza spesso rendercene conto. Quando parliamo di robot, ad esempio, non pensiamo più ad un braccio meccanico che sposta in maniera ripetitiva i pezzi di un’auto in un’officina o che etichetta freneticamente una lunga catena di bottiglie di vetro, in movimento su un tappeto anch’esso meccanico. I robot che intendiamo oggi sono sempre più intelligenti e spesso somiglianti a figure che conosciamo bene (umane, animali). Non sono immobili. Anzi, si muovono all’interno di una fabbrica, recepiscono segnali e impulsi, li elaborano e li trasformano.

Abbiamo avuto modo di vederne degli esempi pratici e concreti durante le Olimpiadi da poco terminate. Il comitato organizzativo dei giochi, infatti, definendo la sostenibilità come uno dei suoi pilastri chiave, ha deciso di farsi affiancare da Toyota per fornire soluzioni di mobilità alternativa (e sostenibile), più sicure ed efficienti.
Alla fine è andata così: Toyota ha messo a disposizione 3.340 veicoli. Meno dei 3.700 inizialmente previsti, visto che quelli per il trasporto degli spettatori non erano più necessari. Più del 90% delle auto si sono mosse grazie all’idrogeno e all’elettricità, abbattendo le emissioni di anidride carbonica.
Come hanno fatto le e-Palette. Si tratta di veicoli elettrici e a guida autonoma di Toyota, a propulsione elettrica al 100% e dotati di sensori e videocamere. Possono raggiungere la velocità massima di 19 km/h, per un’autonomia di circa 150 chilometri, trasportando fino a 20 passeggeri (di cui quattro in sedia a rotelle). Durante le Olimpiadi sono state utilizzate principalmente per trasportare atleti e funzionari che, in un certo senso, sono serviti da “cavie”. Caricando a bordo diverse tipologie di persone, infatti, (dai giocatori di basket alti e possenti, agli atleti in carrozzina) l’azienda ha potuto testare la resistenza e la duttilità dei propri mezzi.

Ma non ci sono state solo auto. Toyota aveva infatti previsto di mettere a disposizione robot futuristici per assistere e interagire con atleti e fan. E così è stato.

CUE è il nome del robot che durante l’intervallo di una partita di basket tra Francia e USA si è divertito a fare un paio di tiri a canestro. Ah, centrando anche il canestro. Prima dalla linea dei 3 punti e poi da centrocampo, due lanci che hanno reso CUE protagonista indiscusso dei social. Il robot è alto 2,09 metri, pesa 91 kg e può muoversi con agilità sul campo: prende autonomamente un pallone da basket, mira e lancia come farebbe un giocatore in carne ed ossa.
Lo stesso successo per la versione mini della Toyata e-Palette che, durante le partite di rugby, ha ricoperto il ruolo di raccattapalle.

Giusto festeggiare, ma non tutto è filato liscio fino ad ora e i robot non sono (ancora) i migliori amici dell’uomo. 

Proprio come è successo con Spot, il cane robot di Boston Dynamics, utilizzato al fianco degli agenti della polizia di New York e “licenziato” dopo un anno di lavoro e circa mezza dozzina di interventi sul campo. Come ha raccontato il New York Times, il cane robot incute troppo timore ai cittadini ed è stato visto da molti come un invadente strumento di controllo digitale. Il compito di Spot, infatti, era quello di raccogliere quante più informazioni possibili, attraverso i suoi innumerevoli semiconduttori (chip digitali e analogici) e connettori, captate da chiunque gli si ponesse attorno.
Tutti questi esempi ci fanno capire che parlare di mobilità, oggi, non significa avere a che fare solo con i trasporti. Mobilità è tutto ciò che è in movimento e che genera movimento, che circola nello spazio attorno a noi in maniera differente dal passato. Mobilità è novità, intraprendenza e rivoluzione, è energia che si trasforma e si reinventa. Ma ad un patto: che l’innovazione sia pulita e sostenibile.
29 settembre 2021

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