
04 Mag Il potere della mente di trasformare le cose: come Bob Proctor ha cambiato tutta la sua vita
Tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900 Paramahansa Yogananda, un filosofo, mistico e scrittore indiano, diffondeva il suo pensiero di vita: “Il successo e insuccesso sono la diretta conseguenza del vostro abituale modo di pensare”. Negli anni sono stati molti i pensatori che si sono avvicinati al suo stesso modo di vedere le cose, dando all’intelletto un ruolo chiave nel determinare gli eventi della vita.
Uno fra loro è Bob Proctor, uno speaker americano e studioso della mente scomparso lo scorso febbraio, da più di 50 anni un punto di riferimento per milioni di persone in tutto il mondo. In particolare, Proctor ha cominciato a far parlare di sé raccontando di come ha trasformato la sua vita e mostrando agli altri come fare altrettanto. In concreto, Bob ha iniziato la sua carriera in una maniera che ad oggi definiremmo abbastanza disastrosa: senza soldi, senza aver concluso gli studi liceali e senza alcuna esperienza di business. È andata a finire, invece, in maniera totalmente diversa: è diventato multimilionario. Ecco il punto focale dei seminari e dei discorsi tenuti dallo studioso: “come ci sono riuscito?” Proctor parte dal presupposto che chiunque possa ottenere il successo da lui raggiunto. A suo dire, il 95% delle persone è controllato dai risultati che ottiene. Significa che un individuo che non ha soldi, matura pensieri di povertà, che un soggetto che vive in circostanze non piacevoli, ha pensieri di insoddisfazione. Ecco l’intoppo: se vuoi davvero vincere o avere successo, devi eliminare dalla mente i risultati che vedi in questo momento, davanti a te, e creare l’immagine di quello che vuoi. Detto in altro modo: capisci in che punto della tua vita sei e stabilisci dove vuoi arrivare.
L’immaginazione di cui è dotata la nostra mente, se utilizzata in questo senso, può permettere all’essere umano di creare la vita che vuole, focalizzando l’attenzione su di essa.
Lungo il cammino, però, ci sono alcuni ostacoli. Fra questi, una debole attenzione e\o concentrazione e una mancanza di immaginazione: capita spesso di lasciare che la mente vaghi a caso, perdendo di vista l’obiettivo finale e quello che vogliamo davvero. “I tuoi risultati derivano dal tuo comportamento. Il tuo comportamento deriva dai tuoi Paradigmi”, diceva Proctor. I Paradigmi di cui parlava possono essere altrimenti definiti come “un programma mentale del tuo subconscio che ha un controllo quasi totale sul tuo comportamento”. Si tratta cioè di una convinzione che l’uomo associa alla realtà, a prescindere dal fatto che le cose stiano davvero così o meno. Facciamo un esempio. Chi si vede sovrappeso – e il suo subconscio crede fermamente che quella sia la realtà -, continuerà a vedersi tale anche se le altre persone gli diranno che non lo è. C’è solo un modo per cambiare il modo di vedere le cose: modificare il Paradigma (e quindi l’immagine mentale che hai di te).
È esattamente quello che ha fatto Proctor all’inizio del percorso. Lo studioso, durante i suoi seminari, ha raccontato che la sua vita ha iniziato a prendere una piega diversa all’età di 26 anni, durante la lettura del libro “Pensa e Arricchisci Te Stesso”, scritto da Napoleon Hill. Quelle pagine gli avevano suggerito di cambiare il suo paradigma, in un momento dell’esistenza piena di debiti e la cui prospettiva di vita non pensava sarebbe stata molto diversa da così. Proctor ha scritto su un pezzo di carta quanto voleva guadagnare e, ogni giorno, ha focalizzato la sua attenzione su quella cifra, invece che sui suoi debiti.
Spostando il focus della sua energia, l’immagine mentale che fino a quel momento aveva avuto di sé ha cominciato a cambiare, portando i primi (e soddisfacenti) risultati: in poco tempo Bob ha aperto il suo primo business (cioè un’impresa di pulizie per grandi aziende) guadagnando molto di più di quanto avrebbe mai potuto immaginare (e di quanto aveva scritto su quel foglietto di carta). Affinché questo modo di vedere le cose abbia pieno successo, c’è tuttavia un altro tassello da tenere in considerazione: la Disciplina. Detto in altre parole, “l’abilità di darti un comando e seguirlo”. Anche in questo caso, è necessario un cambio di prospettiva. Nel progettare qualcosa, tendiamo solitamente ad esprimerci in questi termini: “Proverò a farlo”. Non è di per sé una frase sbagliata, ma per ottenere i risultati che vuoi, quelle parole devono evolversi in “questo è quello che farò”: è importante, cioè, includere nel percorso la disciplina e la costanza di leggere ogni giorno quell’obiettivo che hai scritto sul tuo pezzo di carta e comportarti di conseguenza. La chiave del successo è praticamente racchiusa qui.
La società tende invece a insegnare ai cittadini che senza una buona istruzione e senza una certa predisposizione, è impossibile raggiungere risultati. Lo stesso Proctor quando ha iniziato a guadagnare delle cifre significative, ha fatto fatica a capire il segreto della sua riuscita. Nella sua mente, come in quella di chiunque altro, regnava l’idea che il guadagno fosse necessariamente legato all’esperienza o al grado di istruzione. Tuttavia l’esperienza quotidiana insegna anche altro: il mondo è pieno di persone intelligenti che faticano ad arrivare a fine mese e altre, meno istruite o qualificate, che riescono a guadagnare cifre considerevoli.
Proctor ha cambiato il suo modo di vedere le cose modificando il suo paradigma, ovvero la valutazione che aveva di sé stesso e di quello che era capace di fare. Senza tener conto di quanto avesse studiato o meno nella vita. Ha smesso di ascoltare chi gli diceva che non ce l’avrebbe mai fatta e ha cominciato a vedere nella crisi una grande opportunità di crescita e progresso.
Ecco, in conclusione, cosa insegna Proctor ai suoi ascoltatori: noi non siamo quello che abbiamo attorno, ma quello che abbiamo dentro. Avere il controllo sulla propria parte interiore significa essere in grado di gestire tutto il resto. Sì, ma come fare a maturare un pensiero di questo tipo? La risposta (e il mezzo) è di fronte allo specchio.
4 maggio 2022
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