Vuoi vivere felice? La regola del 3–30-300

Vuoi vivere felice? La regola del 3–30-300

Si dice che la felicità non segua regole né schemi, eppure un professore olandese, Cecil Konijnendijk del Nature-Based Solutions Institute, ha ideato una semplice norma per aiutarci a raggiungerla, o almeno a ottenere un ambiente che ci porti a vivere più sereni. Il principio di fondo è che la grande protagonista del nostro benessere deve essere la natura: vivere a stretto contatto con il verde è un prerequisito essenziale per la nostra felicità e deve essere applicato anche per chi vive in città e non solo in campagna o montagna. 

“Recenti ricerche dimostrano l’importanza di avere del verde vicino, soprattutto visibile, per la salute mentale e il benessere” ha scritto il professor Cecil Konijnendijk nei suoi report. “Durante la pandemia di COVID-19, le persone sono state spesso legate alle loro case e hanno attribuito un’importanza ancora maggiore agli alberi vicini e ad altro verde nei giardini e lungo le strade. Il comune danese di Frederiksberg ha una politica sugli alberi che richiede a ogni cittadino di vedere almeno un albero dalla propria casa o appartamento. Dovremmo fare un ulteriore passo avanti”.

L’ indicazione del professore Konijnendijk serve proprio a capire se abbiamo il giusto accesso al verde e si chiama regola del 3-30-300. 

In che cosa consiste? La regola di Konijnendijk si basa su tre assunti sintetizzabili per punti:

  1. Il primo è facilmente verificabile in maniera autonoma. Proviamo subito insieme: affacciati per un attimo dalla finestra di casa, vedi almeno tre alberi di discrete dimensioni? Se sì, il primo dei tre criteri è soddisfatto. 
  2. Il secondo richiede uno studio più approfondito sul quartiere in cui si abita. Bisogna infatti capire se si vive in un’area con (almeno) il 30% di superficie coperta da vegetazione. Una percentuale non proprio indifferente, soprattutto se si vive in una grande città fatta di palazzi e strade. 
  3. Il terzo punto prevede la vicinanza di un massimo di 300 metri da uno spazio verde: un parco, un campo aperto, per i più fortunati un bosco. 

“Gli studi hanno dimostrato un’associazione tra la chioma delle foreste urbane e, ad esempio, un migliore microclima, salute mentale e fisica e forse anche la riduzione dell’inquinamento atmosferico e del rumore” ha ricordato il professore. “Creando quartieri più verdeggianti, incoraggiamo anche le persone a trascorrere più tempo all’aria aperta e ad interagire con i loro quartieri (che a loro volta promuovono la salute sociale)”.

Sono già diverse le città nel mondo che hanno deciso di seguire la regola del professore olandese, fissando come obiettivo proprio quello di raggiungere il 30% di copertura con spazi verdi. Tra queste Barcellona, ​​Bristol, Canberra, Seattle e Vancouver. E la tua, ti sembra che sia vicina al raggiungimento della regola dei 3-30-300?



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